Il più originale dell’area euganea

Sembra di essere in riviera…

Regione: Veneto
Provincia: Padova

Battaglia Terme, adagiata alla pendici orientali dei Colli Euganei, nel bel mezzo della confluenza di tre corsi d’acqua, è il più piccolo comune della provincia di Padova, ma senza dubbio anche il più originale, con il suo centro storico affacciato sui canali che lo fanno assomigliare a una località rivierasca. Un gioiello tutto da scoprire.

  • Cenni storici

Non c’è dubbio: il significato del nome Battaglia Terme è sempre stato – e forse continua a esserlo – di difficile interpretazione. C’è chi sostiene che discenda dal fatto che è il luogo in cui si scontrano le acque del Canale Battaglia, proveniente da Padova, e il Frassine, proveniente da Este e Monselice. Altri dicono, invece, che il toponimo derivi dal rumore prodotto dalle numerose pale di mulino che erano a suo tempo presenti. Infine, alcuni lo associano a Baptalea, ovvero il luogo dove si facevano i bagni. Ipotesi probabilmente plausibile, quest’ultima, visto il suffisso Terme che lo accompagna.

Se si segue questa pista, i conti tornano. Il primo nucleo del paese, infatti, sarebbe sorto intorno all’anno 1000 sul colle di Sant’Elena, dove era proprio in funzione un ospizio per pellegrini con annesse grotte termali. Due secoli dopo, con la costruzione del canale di Battaglia, l’abitato si sviluppò lungo le sponde, dando vita a un’intensa attività commerciale legata al trasporto delle merci.

Ma il vero cuore pulsante della città era l’importante complesso termale che, fino alla Prima Guerra Mondiale, veniva considerato il più lussuoso di tutta l’area euganea. Trasformato però, durante il conflitto del ‘15-‘18, in ospedale militare, venne successivamente abbandonato per essere di nuovo restaurato e riaperto nel 1936 con il nome di “Stabilimento I.N.P.S. Pietro D’Abano”. Ma i cambi di registro non finirono. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il complesso fu utilizzato come centro di riabilitazione per i feriti di guerra e per i malati di tbc. Bisogna attendere tempi più recenti, per vedere la cittadina di Battaglia Terme nuovamente brillare della luce delle sue acque, indiscutibile fiore all’occhiello.

Non è un caso, infatti, che a rendere da sempre famoso questo luogo fu la presenza dell’unica grotta termale naturale dell’area euganea, situata nel piccolo Monte Sant’Elena, detto anche Monte della Stufa. La grotta, conosciuta già in epoca alto medievale, venne visitata da numerosi illustri viaggiatori durante i loro tour, tra cui Michel de Montaigne e Stendhal.

  • Tipologia di acque

Le acque che alimentano le Terme di Battaglia sono classificate come salso-bromo-iodiche e provengono dal medesimo bacino idrologico dei Monti Lessini, nelle Prealpi. Raggiungono una profondità pari a 2000-3000 metri, per poi risalire in superficie dove sgorgano alla temperatura di 87°C.

  • Patologie curate

Le acque delle Terme di Battaglia hanno proprietà preziose per la cura delle affezioni dell’apparato vascolare, per le vie respiratorie e sono ideali contro la sordità rinogena, i dolori reumatici e osteo-muscolari, oltre che per le malattie della pelle.

  • Trattamenti disponibili

Battaglia Terme è frequentata soprattutto per le grandi piscine termali nelle quali è possibile fare il bagno anche d’inverno. Grazie alla presenza di getti idromassaggio, cascate e scivoli, esse uniscono il beneficio termale al divertimento e al relax. Decisamente interessanti anche i trattamenti antroterapici in grotta sudorifera, la fangobalneoterapia, le cure insufflatorie e inalatorie e la fisiokinesiterapia.

  • Da visitare

Per chi fosse interessato alle testimonianze dei mestieri protagonisti del passato produttivo della zona, può visitare l’interessante Museo della Navigazione Fluviale.

La città di Battaglia Terme, in realtà, è particolarmente rinomata per la presenza del Castello del Catajo che conserva, al suo interno, un suggestivo ciclo di pitture di Giovanni Battista Zelotti, allievo del Veronese.

Restando in ambito architettonico, pregevole è anche la seicentesca Villa Selvatico-Emo, a pianta quadrata, con torricelle merlate e una singolare cupola rivestita di piombo che dà all’insieme un’aria fiabesca dal gusto orientaleggiante. L’impianto rimanda ad alcune ville palladiane contemporanee. Scenografica, sul lato est, la scalinata monumentale che consentiva l’accesso diretto alla villa a coloro che giungevano in barca da Padova e Venezia. All’interno, invece, fa bella mostra di sé il salone centrale a croce, col suo ricco ciclo di affreschi realizzati da Luca Ferrari da Reggio.

Di notevole valore naturalistico, infine, il percorso denominato “Ferro di Cavallo”, un sentiero che si snoda tra la pianura e il gruppo di colli del Monte Ceva. Ottimo per gli amanti del trekking o delle semplici passeggiate all’aria aperta.

  • Info e contatti