Nella rigogliosa valle del Tirso

Gioiello di eterna fama

Regione: Sardegna
Provincia: Oristano

Fordongianus è un piccolo paese adagiato su una lunga ansa del fiume Tirso e deve la sua fama alle sue impeccabili vestigia romane e a quell’inconfondibile colore rosso vivo che le numerose cave di pregiata trachite infondono a tutto il territorio circostante.

  • Cenni storici

Fordongianus, ex Forum Traiani, in epoca romana fu un centro rinomato per le sue terme. L’aspetto curativo delle terme è sottolineato dal rinvenimento di due statue del dio Bes, divinità legata ai culti salutiferi, e la loro importanza è messa in evidenza dalla recente scoperta di un piccolo spazio sacro dedicato alle ninfe, divinità delle acque. La città rappresentava, inoltre, un punto di incontro e pacifico scambio commerciale tra le popolazioni romanizzate e quelle non ancora sottomesse a Roma e indipendenti dell’interno.

Nel V secolo, Fordongianus era sede vescovile ma, verso l’anno 1000, la diocesi venne soppressa per unirla a quella di Santa Giusta. È di questi anni, l’edificazione della chiesa di San Lussorio.

Durante il Medioevo, la città passò al Giudicato di Arborea e, per circa 300 anni, fu capoluogo della curatoria di Parte Barigadu, Entrò poi a far parte del Marchesato di Oristano e, alla sconfitta di quest’ultimo, passò sotto il dominio aragonese, diventando un feudo incorporato nell’Incontrada di Parte Barigadu.

Nel 1790, in epoca sabauda, fu dato in feudo alla famiglia Manca Ledà che, nel 1829, la unirono insieme a Villanova Truschedu nella contea di San Placido. Fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

  • Tipologia di acque

Le acque delle Terme Libere di Fordongianus sono di tip salso-bicarbonato-fluorurato e sgorgano dalla sorgente ad una temperatura di 54-56°C.

Le Terme di Fordongianus si trovano a pochissimi minuti a piedi dal sito archeologico della città romana. Più a valle, dove il torrente termale si getta nel fiume, si trovano i bagni termali pubblici Is Bangius, struttura costruita nel 1800 e costituita da caratteristiche piscine naturali dove immergersi liberamente e godere delle loro calde acque termali.

  • Patologie curate

Le acque termali di Fordongianus sono una vera e propria manna per il trattamento di varie patologie e disturbi, con effetti benefici sul sistema immunitario, sulla pelle e sull’apparato circolatorio. Vengono anche utilizzate per problemi dell’apparato genitale femminile. Ma sono soprattutto indicate per la cura di malattie reumatiche.

  • Trattamenti disponibili

Nelle tre vasche libere l’unica attività possibile sono i bagni rilassanti e curativi, per beneficiare appieno delle innumerevoli proprietà delle loro acque.

Per quanto invece riguarda le strutture quali centri benessere e spa, i trattamenti che è possibile effettuare sono quelli orientati alla cura, ma prima ancora alla prevenzione, come fangoterapia, balneoterapia, idrokinesiterapia, trattamenti antalgici e circolatori.

  • Da visitare

Tra le peculiarità di Fordongianus che meritano una visita, vi è la Casa Aragonese, inclusa nel biglietto delle terme romane. Si tratta di un’abitazione che unisce la tipica struttura di una casa della Sardegna centrale tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento con elementi tipici spagnoli.

Non lontana dalla Casa Aragonese e quasi completamente immersa nel verde, sorge la cinquecentesca Chiesa di San Pietro Apostolo, facilmente riconoscibile per la sua facciata con inserti in trachite rossa.

A un paio di chilometri dal centro di Fordongianus, spicca la Chiesetta di San Lussorio, un edificio religioso in stile romanico risalente al XII secolo. L’area su cui è situato era anticamente una zona cimiteriale collegata con l’antico centro del borgo. Fu proprio qui che si compì il martirio del santo a cui la chiesetta è dedicata.

Nei dintorni di Fordongianus, si trovano anche numerosi nuraghe e domus de janas, il più importante del quale è il nuraghe di Santa Barbara.

Gli appassionati di trekking, infine, possono sbizzarrirsi in emozionanti escursioni sul monte Grighini.