Nel cuore dell'Oltrepò pavese

Natura, castelli e superbi vini

Regione: Lombardia
Provincia: Pavia

Rivanazzano è un piccolo Comune della provincia di Pavia, a metà strada fra Tortona e Voghera, nel cuore dell’Oltrepò pavese, famoso per i suoi celebri vini e per il suo paesaggio costellato di vigneti, boschi e verdi prati. Una città dalla posizione fortunata, con un clima ventilato e asciutto, ideale per la villeggiatura.

  • Cenni storici

Pare che, nel XII secolo, un borgo chiamato Ripa fosse situato proprio al centro dell’abitato attuale. Contestualmente, si sviluppò anche Nazzano, situato di fronte, in cima a un colle. Quest’ultimo era stato assegnato ai Malaspina, signori della vallata, nel 1164.

La storia successiva di Riva e di Nazzano non risulta purtroppo sempre chiara. Ciò che sembra certo è che, fino al XVII secolo, i due centri furono indipendenti. Nazzano fu signoria dei Sannazzaro, maggiori feudatari guelfi dell’Oltrepò. Riva, dal canto suo, fu infeudata ai Fregoso di Genova, poi ai Terzago, ai Pietra e infine, nel 1609, ai Mezzabarba di Pavia. Furono proprio questi ultimi, nel 1613, ad acquistare anche il feudo di Nazzano, determinando così l’unione feudale e ben presto anche comunale dei due centri.

Dopo vari passaggi di mano, nel XIX secolo, si giunse al nome definitivo di Rivanazzano. A seguito del risultato positivo del referendum indetto nel marzo 2009, in cui i cittadini erano stati chiamati a pronunciarsi sulla proposta di modifica del nome, il comune ha assunto la denominazione attuale di Rivanazzano Terme.

Le Terme di Rivanazzano hanno festeggiato, nel 2013, i suoi cento anni di attività. Esse nascono, infatti, a inizio secolo, quando vennero scoperte qui le prime fonti di acqua termale, precisamente in località San Francesco.

  • Tipologia di acque

Le acque delle Terme di Rivanazzano fuoriescono da due fonti denominate Pozzo Terme e Pozzo San Francesco, che sgorgano alla temperatura costante di 14°C. Sono principalmente classificate come salso-bromo-iodiche. Dalle due fonti, scaturisce anche una parte di acqua sulfurea. Infine, punta di diamante è il fango termale, che nasce dal mix fra argilla locale e acqua termale, e matura ben 300 giorni prima di raggiungere la caratteristica plasticità e il suo peculiare colore grigio-verde.

  • Patologie curate

L’acqua delle Terme di Rivanazzano è ideale per curare l’infiammazione dei tessuti, in quanto agisce con proprietà antisettiche sulle mucose, stimolando la circolazione sanguigna e riducendo la fragilità capillare, la ritenzione idrica e la cellulite.

L’idrogeno solforato in sospensione, invece, possedendo effetti sedativi e antispastici, è in grado di fluidificare le mucose e stimolare la produzione di anticorpi, risultando perciò efficace nella cura di affezioni dermatologiche, di allergie e di disturbi dell’apparato respiratorio.

Per quanto riguarda i fanghi, invece, esso viene utilizzato per alleviare le contratture muscolari, lombalgie e problemi cervicali e offre rimedio alle affezioni artroreumatiche. Possiede effetti rigeneranti, tonificanti, stimolanti e decongestionanti.

  • Trattamenti disponibili

I principali trattamenti effettuati alle Terme di Rivanazzano sono organizzati sui tre linee di azione principale.

Il primo è respirare. Si tratta dei trattamenti relativi alla cura delle vie respiratorie, fra cui inalazione, aerosol, humage, nebulizzazione, doccia nasale micronizzata e ventilazione polmonare.

Il secondo, invece, è sentire. Comprende i metodi di cura contro la sordità rinogena e le affezioni otorini che fra cui insufflazione endotimpanica e polizer crenoterapico.

Il terzo e ultimo, infine, è muoversi. Parliamo di specializzazioni mirate alla cura delle patologie artroreumatiche, fra cui i fanghi, le fangature a freddo e l’idromassaggio, ma anche la ionoforesi, la magnetoforesi, la tecarterapia e il linfodrenaggio manuale con il metodo Vodder.

  • Da visitare

Sono due le principali attrazioni di Rivanazzano Terme: la Torre medievale e il Castello di Nazzano.

La Torre medievale è posta nel centro del paese e ha una particolarissima pianta pentagonale, unica nel suo genere in tutto l’Oltrepò Pavese, con la sua scala interna in legno che ne collega i cinque piani.

Il Castello di Nazzano, invece, è costituito da un corpo principale a base rettangolare e da un’alta torre merlata. La sua caratteristica più spiccata è la facciata decorata con un grande archivolto ogivale a fondo cieco che contiene l’ingresso e una grande finestra anch’essa ogivale, un motivo insolito in area lombarda. L’edificio venne completamente restaurato nel 1905 con il gusto neocastellano dell’epoca.

  • Info e contatti