Capoluogo della Tuscia

L’antica terra degli Etruschi

Regione: Lazio
Provincia: Viterbo

Viterbo, da secoli la “Città dei Papi” situata nel cuore della Tuscia, è un elegante gioiello di antica origine etrusca che conserva, nel suo nucleo, un assetto monumentale tra i più importanti di tutto il Lazio.

  • Cenni storici

I primi a sfruttare le calde acque benefiche di Viterbo sono gli Etruschi. Per questo motivo, nonostante la lunga e successiva dominazione romana, tali bagni continuarono a portare il nome di “Terme Etrusche”. Almeno fino al periodo imperiale.

Le rovine delle terme romane si estendono per ben 11 chilometri lungo l’antica via Cassia, nella attuale periferia di Viterbo, dove danno vita a tre importanti centri termali: Aquae Passeris, Paliano e Bullicame. Del famoso complesso termale viterbese ne parlano storici eminenti come Strabone, Simmaco, Tibullo, Marziale e Scribonio Largo, medico personale dell’Imperatore Tiberio.

A dare particolarmente lustro alle terme di Viterbo saranno i numerosi pontefici che ne fecero loro meta di cura prediletta: primo fra tutti, Gregorio IX, nel 1235, e successivamente Bonifacio IX che, nel 1404, vi si recò per curarsi dei gravi dolori alle ossa che lo affliggevano. Ma il papa che diede maggior rinomanza a questa stazione termale fu Niccolò V, il quale ottenne un tale beneficio da far costruire sul luogo una lussuosa residenza, in modo da potevi soggiornare in caso di necessità. Infine, Papa Pio II, che la ampliò e ristrutturò completamente. Da qui, l’appellativo, a tutt’oggi utilizzato, di “Terme dei Papi”.

Ne fanno menzione anche Dante, che cita le sorgenti del Bullicame nei versi 79-81 del XIV Canto dell’Inferno; e Michelangelo, talmente colpito dalla bellezza di questi bagni da farne due disegni a penna, attualmente conservati presso il Museo di Vicar di Lille in Francia.

  • Tipologia di acque

Le acque termali nei dintorni di Viterbo sono ricchissime di zolfo e azotati e sgorgano a temperature che possono anche arrivare a 60 gradi, vista l’origine vulcanica dei suoli da loro attraversati.

Le principali sorgenti termali del viterbese sono: la sorgente del Bagnaccio, l’unica a emettere acqua termale sia ipertermale (circa 65°) che ipotermale (fra i 23° e i 29°); la sorgente delle Piscine Carletti; la sorgente del Bullicame; le sorgenti che alimentano lo stabilimento delle Terme dei Papi, particolarmente ricche di magnesio e di ferro; la sorgente Pisciarello, che sgorga a 15° ed è famosa per le sue proprietà diuretiche; e la sorgente Fonte Acqua Rossa, che sgorga alla temperatura di circa 23°, particolarmente ricca di acido carbonico.

  • Patologie curate

Le principali proprietà terapeutiche delle acque termali di Viterbo sono innanzitutto riconducibili alla cura delle patologie e degli inestetismi della pelle, come psoriasi, dermatiti, flebiti, ulcere varicose, ma anche semplicemente cellulite e acne.

  • Trattamenti disponibili

Le terme di Viterbo sono famose soprattutto per i bagni in piscina termale, famosi per la loro efficacia curativa ma altrettanto frequentati da coloro che intendono il termalismo come occasione di svago, di benessere e di relax. Viterbo è, inoltre, famosa per essere la zona termale a maggior densità di piscine gratuite, come la piscina del Bullicame, le Piscine Carletti, il Bagnaccio e le Masse di San Sisto.

Grazie alla particolare composizione di queste acque, è possibile anche effettuare uno scrub per la pelle con il fango naturale che si deposita naturalmente sul fondo delle vasche.

  • Da visitare

Non si può lasciare Viterbo senza aver visto il Duomo di San Lorenzo, del XII secolo, in stile romanico e innalzato sui ruderi di una preesistente chiesa risalente al 700. La facciata dell’edificio venne rimaneggiata nel 1570 e modificata con elementi stilistici rinascimentali. Sul lato destro, invece, si innalza il campanile del XIV secolo. L’interno del Duomo è diviso in tre navate. Pregevole il pavimento in stile cosmatesco, il sepolcro di Papa Giovanni XXI e una tavola raffigurante la Madonna della Carbonara, realizzata nel XII secolo, in stile bizantino.

La chiesa di Santa Maria Nuova, invece, è una delle più antiche della città. La sua costruzione viene infatti fatta risalire al 1080, a partire da un precedente tempio dedicato a Giove (la testa scolpita del dio è ancora presente sulla facciata). Secondo la leggenda, la chiesa avrebbe ospitato San Tommaso d’Acquino nel 1266. All’interno, si trova una ricca collezione di pitture viterbesi nonché un trittico bizantino della fine del 1100 e un affresco realizzato da Antonio del Massaro da Viterbo. Di particolare interesse, infine, il soffitto delle navate laterali, decorato con manufatti realizzati in ceramica.

Il Palazzo dei Papi è forse uno degli edifici più famosi della città laziale. Costruito a metà 1200 sul Colle San Lorenzo, fu la residenza ufficiale del Pontefice ed è caratterizzato dalla presenza della cosiddetta “loggia delle benedizioni”.

Per chi ama il mistero, sotto la città di Viterbo serpeggiano interminabili gallerie sotterranee, tutte scavate nel tufo e colleganti tra loro i principali edifici del centro storico, creando una fitta rete di cunicoli dove sono stati rinvenuti moltissimi reperti di varie epoche storiche. Queste gallerie, inoltre, vennero utilizzate, durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, come rifugio dalla popolazione locale.

Immancabile anche una passeggiata nel quartiere medievale di San Pellegrino, sul percorso della via Francigena. L’asse principale inizia da piazza San Carluccio e continua lungo via San Pellegrino fino alla piazza sulla quale si affacciano l’omonima piccola chiesa e il palazzo degli Alessandri. Molte sono le case dotate di profferlo, la scala a vista tipica dell’architettura viterbese medievale.

Da non dimenticare anche le numerose fontane medievali dette “a fuso” o a “coppe sovrapposte” per la caratteristica forma del fusto centrale. E la Villa Lante a Bagnaia, in frazione di Bagnaia, celeberrima per il suo giardino all’italiana attribuito al Vignola.

Tra i siti archeologici di maggior spicco, è da segnalare il Ferento, sulla strada Teverina, con interessanti vestigia di epoca etrusca, romana e medievale, e un bel teatro romano in buono stato di conservazione nel quale si svolgono spettacoli teatrali e musicali estivi.

Tutta la città è avvolta in un suggestivo perimetro di mura medievali, estese per circa quattro chilometri e il cui tratto più antico risale al 1095. Il tracciato è conservato quasi perfettamente integro, con le due porte principali (porta Romana e porta Fiorentina) e le altre minori.

  • Info e contatti

Ufficio turistico:

piazza Martiri d’Ungheria
+39 0761 226427 / +39 349 3619681
info@visit.viterbo.it
Lun-Sab 9-13 e 15-18 / Dom 9-14
Agosto e Settembre: Lun-Sab 9-18 e Dom 9-14

Sito del Comune:
https://www.comune.viterbo.it

Sito elle Terme:
https://www.termedeipapi.it