Tra il Tirreno e gli Appennini

Città giovane dal passato antico

Regione: Calabria
Provincia: Catanzaro

Lamezia Terme è una città giovane, nata solo nel recente 1967 ma riuscendo, in breve tempo, a imporsi sia a livello nazionale che internazionale per le sue strutture ricettive e per i suoi interessanti siti archeologici, complice anche la presenza di un efficiente aeroporto.

  • Cenni storici

Il Comune di Lamezia Terme è stato costituito il 4 gennaio 1968 dall’unione amministrativa dei tre centri abitati Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia, ad oggi considerati veri e propri quartieri. La storia di Lamezia Terme comprende, quindi, quelle dei tre ex comuni, i cui territori erano abitati anche molti secoli prima che questi centri sorgessero. Esistono, infatti, numerosi reperti archeologici che testimoniano la presenza, nel suo territorio, di comunità del periodo italico e del periodo magno-greco.

Nel territorio lametino, secondo alcuni autori, sorgeva l’antica città greca di Terina, fondata da coloni provenienti da Crotone nel V secolo a.C.. I primi indizi materiali si hanno nel 1865 quando, in contrada Terravecchia, vennero casualmente ritrovati un diadema d’oro e un tesoro di gioielli risalenti al III secolo a.C. che, alla fine dell’Ottocento, furono poi venduti al British Museum di Londra. Nella zona di Sant’Eufemia Vetere, invece, sono stati ritrovati diversi tesoretti monetali, tra cui una moneta con l’effige della sirena Ligea il cui corpo, secondo la tradizione riportata da Licofrone, naufragò presso Terina dopo aver tentato di ammaliare Ulisse, e qui ricevette sepoltura da alcuni naviganti, nelle vicinanze del fiume Ocinaro (l’attuale Bagni).

Nel Medioevo, nacquero Nicastro, a vocazione prevalentemente commerciale, e Sambiase, a vocazione agricola, mentre l’insediamento di Sant’Eufemia Lamezia ha origine più recente, essendo sorto con un gruppo di case intorno alla stazione ferroviaria principale, che in precedenza avevano costituito la sede del consorzio di bonifica delle paludi.

La fusione proposta dal senatore Arturo Perugini nacque dall’esigenza di creare un agglomerato urbano forte e capace di sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dal territorio comunale. La proposta, in realtà, era già stata pensata dal senatore Salvatore Renda, spinto dall’onda delle politiche di popolamento delle campagne operate durante il regime dittatoriale fascista.

Diverso il discorso per quanto riguarda le Terme di Caronte, già conosciute in epoca romana ma col nome di Termae Angae, raffigurate nelle monete dell’antica città di Terina. Vengono sfruttate poi dai Normanni dopo che, nel 1056, Roberto il Guiscardo fa attendare le su truppe proprio presso queste fonti per farle riavere dalla fatica della battaglia.
Nel 1716, infine, le terme passano a Gian Galeano Cataldi che inaugura una gestione ininterrotta dell’impianto salutare, caso pressoché unico in Italia.

  • Tipologia di acque

Le Terme di Caronte sono alimentate da due sorgenti, le cui acque termominerali sgorgano alle temperatura di 39 gradi e sono classificate come sulfuree-solfato-alcalino-terrose-iodiche-arsenicali. Grazie alla presenza di idrogeno solforato, inoltre, l’acqua termale viene utilizzata per la macerazione del fango.

  • Patologie curate

Le acque di Lamezia sono efficaci soprattutto per quanto riguarda le patologie delle alte e basse vie respiratorie, soprattutto se di tipo catarrale, grazie alla sua azione decongestionante, fluidificante, antisettica, stimolante e antiallergica. E, in seconda battuta, per le problematiche legate alle malattie artroreumatiche.

  • Trattamenti disponibili

Il trattamento principale offerto dalle Terme di Caronte è la ventilazione polmonare, al quale se ne affiancano numerosi altri quali irrigazioni, aerosol vaginale, inalazioni a getto diretto, humage e nebulizzazione. Ma anche bagni gorgogliati e bagni terapeutici, idromassaggio con ozono e fango con bagno terapeutico.

  • Da visitare

Nonostante la sua giovane storia, la città di Lamezia Terme offre moltissimo spunti interessanti. Come la Casa del Libro, con oltre 2.500 libri stampati dall’inizio del XVI secolo, tra opere e frammenti di codici manoscritti greci e latini nonché preziose testimonianze archivistiche.

La statua monumentale in bronzo di Federico II di Svevia, invece, è realizzata dall’artista scultore lametino Maurizio Carnevali e divenuta riferimento culturale per l’intera comunità.

Per quanto riguarda le architetture religiose, spicca la chiesa di San Domenico, costruita tra il 1650 e il 1781 con facciata in stile Neoclassico. Al suo interno sono custoditi stucchi e dipinti barocchi.

Uno dei beni architettonici presenti sul territorio lametino meglio conservato sono i cosiddetti bastioni di Malta, della metà del XVI secolo.

Due i musei più importanti. Il Museo Diocesano, inaugurato nel 1998 e contenente e strutturato in sette sezioni con oggetti realizzati da maestri locali dal XV al XX secolo. E il Museo Archeologico, ricco di reperti e testimonianze che vanno dalla preistoria al Medioevo.

Infine, il giardino botanico, realizzato a partire dal 1972 e comprendente oltre 1.000 specie di piante.

  • Info e contatti

Ufficio turistico:

c/o Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme
+39 800550001
Tutti i giorni 8-20

Sito del Comune:
https://www.comune.lamezia-terme.cz.it

Sito elle Terme:
https://www.termecaronte.it