Cuore pulsante del Vulture

Vino, olio e acque termali

Regione: Basilicata
Provincia: Potenza

Rapolla è la città delle cantine, dei frantoi e delle acque termali, piccolo centro del Vulture Melfese dalle infinite risorse, dove passeggiare senza meta, perdersi e ritrovarsi, tra angoli di storia, attraverso monumenti senza tempo e davanti a scorci mozzafiato tra i più emozionanti d’Italia.

  • Cenni storici

Il borgo di Rapolla ha origine da un convento fondato nel X secolo che diviene poi fortezza normanna. Prima distrutta dai Melfitani nel 1187, venne successivamente ricostruita da Guglielmo il Buono.

La leggenda, in realtà, vuole che la nascita del paese si avvenuta ad opera dei discendenti del mitico eroe Diomede, i quali avrebbero edificato, tra il Vulture e l’Ofanto, alcuni tempi, tra cui quello di Apollo, appunto, a Rapolla. In realtà, la sua storia ufficiale risale al V secolo a.C., per mano di coloni greci fondatori della Magna Grecia, mentre in epoca romana, oltre ad avere un’importante funzione di crocevia per i traffici lungo la via Appia, Rapolla sarebbe stata legata alla battaglia contro Annibale in contrada “Querce d’Annibale”, dove il condottiero africano si sarebbe accampato prima di combattere contro il console Marco Claudio Marcello, nella vicina Venusia, nel 210 a.C.

Il feudo di Rapolla è appartenuto a diversi signori. In particolare, Roberto d’Angiò l’assegna alla regina Sancha d’Aragona, che, a sua volta, la vende, nel 1344, al Conte di Mirabella. Dopo una serie di passaggi, nel 1621 tocca ai Carafa e, nel 1632, ai Caracciolo.

Le sorgenti di acqua termale, invece, vengono scoperte solo agli inizi dell’Ottocento. Lo stabilimento termale nasce nel 1961 per poi essere ristrutturato nel 1996.

  • Tipologia di acque

Le sue acque termali di Rapolla acquistano i loro minerali nel lunghissimo tragitto che percorrono attraverso le rocce laviche del vulcano spento, il Vulture, che sorge a poca distanza dalla città.

Le terme sono alimentate da due sorgenti di acqua che sgorgano in contrada Orto del Lago. Sono entrambe classificate acidulo-ferruginose e salso-sulfureo-bicarbonato-alcaline.

  • Patologie curate

Sia le acque termali che il fango terapeutico che da esse si ottiene vengono utilizzati per curare una grande quantità di disturbi: dalle distonie neurovegetative agli squilibri endocrini, dalle malattie dismetaboliche alle patologie croniche della pelle, cellulite e invecchiamento precoce della pelle. Ma sono altresì indicate anche per la cura di problematiche di natura reumatica, la sciatica e per il recupero dai postumi di fratture, nonché in caso di affezioni respiratorie quali faringiti, laringiti, bronchiti e riniti. Ma anche gotta e diabete.

  • Trattamenti disponibili

I principali trattamenti offerti dalle terme di Rapolla sono, in primis, la fangoterapia (sia a scopi curativi che estetici e di cosmesi); la nebulizzazione dell’acqua termale, inclusi l’aerosol, le inalazioni e le docce nasali; cure idropiniche; e i più classici bagni termali, in tutte le loro declinazioni.

  • Da visitare

Rapolla, in quanto storica sede vescovile, vanta un elevato numero di costruzioni sacre. Si contano: tre conventi, due monasteri, tre croci, dieci laure, cinque eremi, sette chiese, e due badie.

La chiesa di Santa Lucia è di origine normanna e ispirata a modelli bizantini, con pianta a croce greca, volte a botte, cupola ellittica e un portale improntato su modelli pugliesi.

La concattedrale di San Michele Arcangelo, invece, contiene, al suo interno, preziosi bassorilievi, un crocifisso ligneo policromo del XIII secolo tra i più belli dell’arte meridionale, una statua lignea del XII secolo; un dipinto su tavola con colori a tempra e due dipinti di Giovan Battista Vela, del 1777.

Infine, la chiesa di San Biagio, la cui torre campanaria ha le caratteristiche di una torre di difesa medievale. All’interno, si conservano resti di una cripta rupestre, affreschi databili tra il XIII e il XIV secolo e la statua lignea di San Biagio, contenente le sue sacre reliquie.

La suggestiva Croce sotto il tiglio, invece, in pietra traforata, fu innalzata nel 1315, in ricordo della visita del re Roberto d’Angiò che, di ritorno da un viaggio in Puglia, si fermò a Rapolla. Era posta nella piazza sulla quale si aprivano la cantina, il “Trappeto regio”, la taverna, il dazio e la stadera, in un punto dove confluivano i “tre tratturi”.

Insieme alla porta medievale a sesto acuto, detta dell’Annunziata – ingresso principale del paese – si può ammirare una generosa porzione superstite dell’antica cinta muraria di Rapolla. Prima dell’inizio della rampa, inoltre, si può vedere un tiglio secolare.

Caratteristica peculiare del territorio di Rapolla sono le cavità ipogee presenti su ogni versante di un crinale tufaceo.
Tali cavità sono destinate, da tempi remoti, alla conservazione dei vini prodotti sulle vicine colline soleggiate. La scelta di ubicarle proprio a nord-ovest scaturisce dal fatto che, non essendo un’esposizione soleggiata, è possibile contenere eventuali escursioni termiche dannose per i vini.

  • Info e contatti

Ufficio turistico:

c/o Comune
via A. Moro, 27
+39 0972 647211
comune.rapolla@cert.ruparbasilicata.it
Lun e Gio 8-14 e 15-18 / Mar, Mer e Ven 8-14

Sito del Comune:
https://www.comune.rapolla.pz.it

Sito elle Terme:
https://www.termedirapolla.it