In genere, un ciclo di cure dura 12 giorni, con riposo a metà ciclo (il settimo giorno), e può essere fatto in convenzione con il Servizio sanitario nazionale con la semplice richiesta del proprio medico di famiglia. Va detto che in commercio sono disponibili molti prodotti che richiamano le proprietà dei fanghi, come maschere purificanti, fanghi anticellulite, etc: si tratta però di prodotti ricostituiti, in cui l’acqua termale è evaporata e manca la parte “viva” di microrganismi. Per questo non vanno confusi coi fanghi curativi che si trovano solo nei centri termali e che possono essere applicati esclusivamente da personale qualificato.

Fra i tanti trattamenti a cui è possibile accedere negli stabilimenti termali, la fangoterapia è sicuramente una delle più importanti. Ma ancora oggi pochi sanno che, dietro una procedura apparentemente banale come “fare i fanghi” si cela in realtà una somma di esperienze, saperi ancestrali e conoscenze acquisite tale da rappresentare un patrimonio culturale in sé e per sé. Sin dall’antichità, infatti, l’uomo ha imparato, osservando la natura, che mischiando argilla e acqua da sorgenti termali o dal fondo di mari, laghi e fiumi è possibile ottenere dei trattamenti benefici, che in presenza di determinati fattori diventano vere proprie cure. La fangoterapia permette di ottenere miscele capaci di disinfiammare le articolazioni, distendere i muscoli, smorzare i dolori e rigenerare gli epiteli. Molte, nel tempo, sono state addirittura brevettate.

Attenzione però: solo il fango doc, quello preparato negli stabilimenti termali, da personale qualificato, rispetta specifici requisiti: è costituito da una parte solida, argille o torbe, amalgamata con acqua termale, da quella sulfurea alla salsobromoiodica e da una componente biologica “viva” di microrganismi, alghe e batteri, che proliferano nel lungo processo di maturazione. Sono loro a fare da principio attivo. Il fango maturo contiene al suo interno sostanze prodotte da questi microrganismi come fosfolipidi, acidi grassi, steroidi di origine vegetale, vitamine. Conserva anche le proprietà dell’acqua termale, con ioni come zolfo, bromo o iodio che si trasferiscono alla pelle a contatto col fango. Inoltre, è sempre necessario far maturare per sei mesi il fango in apposite vasche per consentire la cosiddetta transmineralizzazione. In Italia sono pochi i centri con fanghi naturali a maturazione secolare. Di solito, si preparano fanghi artificiali, facendo scorrere acqua a 40-50 gradi su argille selezionate e lasciandoli maturare fino a un anno prima di utilizzarli, permettendo loro di assumere le proprietà di fanghi terapeutici.

Tutti i vantaggi (e qualche piccola eccezione) della fangoterapia

Il fango terapeutico svolge un’azione antidolorifica e miorilassante: spalmato sulla schiena dolorante o un ginocchio artrosico, il fango termale scalda come una borsa dell’acqua calda ma la sua azione è più intensa e duratura. L’impacco di argilla e acqua mantiene una temperatura fra 40 e 50 gradi. L’alta temperatura è direttamente responsabile anche di un benessere generale perché provoca un’attivazione neuro-ormonale che libera nel sangue peptidi oppioidi, come le endorfine, che attenuano il dolore e con un effetto che si protrae anche per settimane dopo laterapia. È importante aggiungere che il fango, tra i suoi innumerevoli benefici, fa bene a ossa, muscoli e articolazioni. Cura artrosi, osteoartrosi, dolori alla cervicale, tendiniti e lombalgie. In caso di infiammazioni acute, come il classico colpo della strega, può essere utilizzato il fango a freddo con buona efficacia antinfiammatoria locale. Alcune evidenze cliniche confermano che quelli caldi, le cui proprietà penetrano più in profondità, stimolano anche la rigenerazione ossea. Il fango inoltre rigenera l’epidermide e le mucose.

Eppure la fangoterapia non è per tutti. Questo procedimento sottopone, infatti, l’organismo a uno stimolo più intenso rispetto ad altre cure termali e pertanto va eseguita solo in casi di malattia reumatica o infiammazione non acuta, ed è sconsigliata a chi soffre di disturbi cardiocircolatori, perché abbassa la pressione e mette cuore e polmoni sotto sforzo. Non vi sono però limiti di età. Possono farla anche i bambini. Alle donne, invece, la si sconsiglia nei primi tre giorni del ciclo mestruale e in gravidanza, in quanto il fango non va mai applicato direttamente sulla pancia.

Diffidate delle imitazioni

In genere, un ciclo di cure dura 12 giorni, con riposo a metà ciclo (il settimo giorno), e può essere fatto in convenzione con il Servizio sanitario nazionale con la semplice richiesta del proprio medico di famiglia. Va detto che in commercio sono disponibili molti prodotti che richiamano le proprietà dei fanghi, come maschere purificanti, fanghi anticellulite, etc: si tratta però di prodotti ricostituiti, in cui l’acqua termale è evaporata e manca la parte “viva” di microrganismi. Per questo non vanno confusi coi fanghi curativi che si trovano solo nei centri termali e che possono essere applicati esclusivamente da personale qualificato.

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